Abruzzo ed Emilia mai così vicini

Abruzzo ed Emilia mai così vicini

In Abruzzo quando si parla delle zone terremotate (6 aprile 2009) si usa il termine di aree del cratere, che rende bene l'idea di quello che è successo. A conti fatti, le devastazioni provocate dal terremoto sono pari a quelle di un bombardamento aereo. Oggi l'Emilia è colpita da quello stesso bombardamento sismico che ha colpito l'Abruzzo tre anni fa. Come per l'Abruzzo, le previsioni parlano di altri mesi di scosse di assestamento, quindi di altra sofferenza per le popolazioni colpite. Cosa si può fare?

In tre parole: vicinanza, solidarietà, memoria. Vicinanza per non lasciare le persone sole ad affrontare un nemico invisibile, solidarietà per dare un aiuto concreto nel momento del bisogno (se 40 milioni di italiani donassero 2 Euro a testa avremmo già raccolto una cifra notevole), memoria per non lasciare che i riflettori dell'opinione pubblica si allontanino dalle aree colpite lasciando così spazio a lungaggini burocratiche che ostacolerebbero la ricostruzione e il ritorno alla vita normale. In sintesi: fatti e non retorica. Perchè bisogna puntare sul coraggio delle persone e la loro voglia di ricominciare.

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