I social network e il tempo

I social network e il tempo

Quando si pensa ai social network in genere li si considera solo sotto il profilo sociologico, cercando di astrarre delle regole che sottintendano alla creazione e alla gestione del capitale sociale di ciascun utente. Raramente però ci si sofferma a considerare i social network da un punto di vista più filosofico ed in particolare si trascura il rapporto che tali network hanno con una categoria universale del pensiero umano: il tempo. Il tempo è universale e non risparmia neppure il Web: siti e applicazioni nascono, si sviluppano e muoiono, gli standard e i browser si evolvono, la connettività si espande, i dispositivi si moltiplicano. Il Web di oggi non è quello di cinque anni fa. Ed in tutto questo incessante movimento le persone, come nella vita reale, cercano un modo per fermare il tempo.

Le fotografie che scattiamo nella vita reale sono un eccellente tentativo di resistere al fluire del tempo. Una foto ferma il tempo in un preciso istante e sembra affermare l'esistenza del soggetto della foto a dispetto del trascorrere del tempo. I social network per gli utenti hanno anche questa funzione: servono ad affermare che si, l'utente è esistito, quella persona era viva e reale, esisteva, era li in quel momento e condivideva la sua vita con gli altri.

In fondo il tempo condiziona pesantemente, ma silenziosamente, le nostre vite. Cerchiamo costantemente un modo per dominarlo attraverso date, appuntamenti, orari, calendari, ma sappiamo benissimo che anche senza questa forma di razionalizzazione la Terra continuerebbe nella sua rotazione, i giorni, le settimane, i mesi e gli anni passerebbero inesorabili, e la nostra esistenza fisica si consumerebbe.

Nella pagina di Wikipedia dedicata al tempo si legge:

Dalla nascita dell'universo, presumibilmente e secondo la conoscenza umana, inizia il trascorrere del tempo. I cambiamenti materiali e spaziali regolati dalla chimica e dalla fisica determinano, secondo l'osservazione, il corso del tempo. Tutto ciò che si muove e si trasforma è così descritto, oltre che chimicamente e fisicamente, anche a livello temporale. Alcuni esempi tra i più immediati della correlazione tra tempo e moto sono la rotazione della Terra attorno al proprio asse, che determina la distinzione tra il dì e la notte, ed il suo percorso su di un'orbita ellittica intorno al Sole (la cosiddetta rivoluzione), che determina le variazioni stagionali.

Il dato certo dell'esperienza è che tutto ciò che interessi i nostri sensi è materia, ovvero trasformazione di materia, visto che tutti gli oggetti materiali si modificano. Alcuni impiegano tempi brevi, altri in modo lento; ma tutti sono destinati a trasformarsi. La materia è, e (contestualmente) diviene (ossia assume altra forma). L'ovvietà di questa asserzione non tragga in inganno: essa sottende una contraddizione, perché l'essere di un oggetto è certificato dalla sua identità (nel tempo), ovvero dal suo permanente esistere; il divenire, invece, presuppone la trasformazione, ovvero la diversità (della forma), per cui impone un "prima" e un "dopo", vale a dire un (intervallo di) "tempo". Il tempo "origina" dalla trasformazione della materia. La percezione del "tempo" è la presa di coscienza che la realtà di cui siamo parte si è materialmente modificata. Se osservo una formica che si muove, la diversità delle posizioni assunte certifica che è trascorso un "intervallo di tempo". Si evidenzia "intervallo" a significare che il tempo è sempre una "durata" (unico sinonimo di tempo), ha un inizio ed una fine.

I social network possono quindi essere visti anche (ma non solo) come modalità inconscia per porsi in un preciso punto temporale nel flusso degli eventi. Un modo, se vogliamo, di lasciare una traccia tangibile del nostro passaggio non solo sul Web ma anche nella vita in generale.

Torna su