Nerd e usabilità

Nerd e usabilità

Recentemente ho assistito al lancio di Google Plus e non appena ho avuto accesso alla mia pagina personale mi sono detto: "I nerd colpiscono ancora!". Questo perchè l'usabilità di alcune funzioni di base della nuova piattaforma lascia alquanto a desiderare. Per esempio, il pulsante per creare nuovo contenuto è stato posto in alto a destra ed è di difficile accesso in quanto non immediatamente individuabile. Inoltre la funzione di aggiunta dei nuovi contatti alle proprie cerchie non è del tutto completa, in quanto manca ancora dei messaggi di conferma necessari per un livello accettabile di informazioni all'utente. Perchè i nerd? Cosa hanno a che fare i nerd con l'usabilità? È presto detto: quando un'azienda lascia troppo spazio ai nerd per definire gli aspetti dell'interazione utente di un'applicazione, sistema operativo o piattaforma i risultati sono spesso al di sotto delle aspettative. C'è di più: se i nerd definiscono anche gli aspetti relativi all'usabilità propriamente detta, ciò spesso comporta un elevato livello di inusabilità del prodotto finito. Vediamo perchè.

I nerd, a differenza degli altri utenti, sono dei fanatici delle nuove tecnologie. Non solo spesso hanno delle competenze tecniche elevate, ma hanno anche una spiccata propensione all'approfondimento e alla ricerca di nuovi usi di una tecnologia. Al nerd piace testare, sviscerare, sperimentare. Tutto ciò è bello e giusto ma cozza inevitabilmente con una delle massime dell'usabilità sancita da Steve Krug: non farmi pensare. Gli utenti in genere vogliono qualcosa che non richieda troppo tempo per essere imparata. In genere se qualcosa per utente è troppo complicato da usare a prima vista, l'utente abbandona il gioco e passa ad altro.

È successo anche a me: ho provato per due ore a capire come inserire una repository su GitHub ma la procedura era talmente complicata e frustrante che alla fine ho ripiegato su Bitbucket e Mercurial. Il motivo è semplice: Mercurial sono riuscito ad usarlo, GitHub no!

Il nerd invece vuole stupire con effetti speciali, virtuosismi tecnici e implementativi: non importa se la soluzione è difficile da usare per gli altri, perchè il nerd sa usarla e tanto basta! Per il nerd contorto è intuitivo e difficile è semplice. Non stupisce che ancora oggi ci siano molte piattaforme che continuino a far interagire i propri utenti dalla riga di comando e non dalla GUI. Per esempio, per le site maps Google non fornisce un programma con interfaccia grafica ma uno script Python da lanciare dal terminale. Poco importa se gli utenti Windows devono installare Python. In fondo, per un nerd installare Python è ordinaria amministrazione.

Questa visione rovesciata del nerd deriva dal fatto che il nerd ha un entusiasmo per le nuove tecnologie laddove gli utenti si limitano semplicemente ad usarle senza eccitarsi più di tanto di fronte a dettagli e soluzioni implementative. L'utente ha una visione delle nuove tecnologie come mezzo, non come fine.

Bisognerebbe che i nerd si occupino prevalentemente di questioni tecnico-implementative e lascino spazio a esperti come Steve Krug o Jacob Nielsen quando si tratta di presentare il prodotto finito agli utenti. Il rischio è quello di avere prodotti assolutamente spettacolari e innovativi ma totalmente inusabili. Il che è un dramma per tutti.

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