Quando la depressione fa notizia e quando non interessa

Quando la depressione fa notizia e quando non interessa

Ho appreso poco fa del messaggio lanciato da Vasco Rossi su Facebook e sono rimasto colpito da come i media trattano i disturbi psichici e dell'umore. Sembra che ci si occupi di queste problematiche solo quando ad esserne interessati sono i VIP o le star del mondo dello spettacolo. Tutte le altre persone, quelle che per i media non contano se non quando si tratta di sondaggi e statistiche, restano fuori dal gioco. A nessuno interessa di loro, se non ai loro cari, agli amici e ai medici. A nessuno importa sapere che il numero di suicidi per depressione è spaventosamente alto, e che spesso dietro molti comportamenti a rischio si nasconde un tentativo inconscio di reagire al male oscuro. Alcol, droghe, corse in auto, spesso sono un modo per accelerare il processo che porta al vuoto, a quello che la depressione comporta. Pianto. Rimuginazioni sul passato. Sensi di colpa. Fine del futuro, dei progetti, della speranza. Troppo stanchi persino per dormire. Buio.

La depressione è subdola: i sintomi iniziali possono quasi passare inosservati. Ecco perchè bisognerebbe fare più informazione, più servizi, più articoli, insomma dare spazio ai medici e alle persone colpite per parlarne, discuterne e, soprattutto, per informare. Perchè la gente non sa cosa fare quando la depressione li colpisce. A chi rivolgersi? Quali sono i farmaci disponibili? Che tipo di psicoterapia seguire? Quali sono i centri in Italia che se ne occupano? Blackout mediatico totale: ma se c'è un VIP di mezzo, allora la depressione sale alla ribalta, quasi sempre contornata da servizi approssimativi ed incompleti, privi di spessore e informazioni veramente utili.

Con il silenzio colpevole di chi urla il niente come se fosse qualcosa, chi soffre di depressione deve andare avanti. Vi posso solo dire questo: non siete soli. Chi tace di voi, invece, lo è sempre stato.

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