Oggi mio padre ha provato a compilare il modulo per il censimento online messo a disposizione per chi è impossibilitato a prendere visione della versione cartacea. Con sua somma sorpresa, il sistema chiedeva una password per procedere. La password è disponibile solo sul cartaceo, creando così un circolo vizioso perfetto. Non è la prima volta che un utente si trova di fronte a situazioni di questo genere. Il punto è che i siti della pubblica amministrazione italiana sono delle isole a sè stanti, ciascuna con le sue regole e purtroppo non comunicanti tra di loro. Ma come se ne esce?
Il punto è che bisognerebbe pensare questi siti come un network, esattamente come succede per i siti delle grandi società online. All'interno di questo network i dati dell'utente dovrebbero essere suddivisi per categoria, ossia:
- Dati generali: validi per tutti i siti del network PA (Pubblica Amministrazione), come ad esempio il nome, il cognome, l'indirizzo, il codice fiscale eccetera.
- Dati specifici: validi per siti specifici del network PA, come ad esempio l'agenzia delle entrate.
Usando i dati generali dell'utente e validandoli tramite un'unica operazione fisica presso un ufficio apposito, si potrebbe creare un Public ID (esattamente come fanno Google e, in modo diverso, Microsoft) valido su tutti i siti amministrativi italiani.
Con questo ID l'utente potrebbe già effettuare un primo login presso il sito scelto e quindi completare la registrazione inserendo i dati specifici per quel sito.
In questo modo non è più necessario allegare una password al modulo cartaceo, perchè l'utente ha già la password del suo ID che gli è stata assegnata al momento della creazione del suo profilo.
Se si vuole davvero intraprendere il cammino che porta verso la digitalizzazione della pubblica amministrazione, si deve cominciare seriamente a studiare esempi già implementati con successo e partire da quelli.