Venerdì mattina avevo visto un inserzione su Facebook che pubblicizzava un corso su Python. Interessato, ho cliccato sul link del box pubblicitario e mi sono ritrovato su una pagina in cui una popup costringeva l'utente ad effettuare il login utilizzando un account dei vari social network. Irritato da questa forzatura nella mia capacità di scegliere (in fondo non avevo ancora visto i contenuti del corso), ho fatto marcia indietro. E ho pensato: ma perchè ancora oggi molti siti web continuano ad utilizzare le popup in modo così invasivo?
Ecco come si presentava la pagina:
[caption id="attachment_2387" align="aligncenter" width="580" caption="Una popup che blocca ogni azione sulla pagina costringendo l'utente ad inserire i dati del suo account"]
[/caption]
Usare le popup in questo modo è un autentico suicidio da un punto di vista dell'usabilità. L'utente dovrebbe prima visionare i contenuti della pagina per scegliere. Soprattutto, eliminare il bottone di chiusura dalla popup non è l'unico modo per gestire le scelte dell'utente (in questo caso si priva l'utente della possibilità di scegliere).
Sarebbe stato sufficiente fornire all'utente un pulsante di chiusura e creare un cookie sull'azione di chiusura per memorizzare il fatto che l'utente non aveva voluto eseguire il login tramite i social network. Allo stesso modo si potrebbe associare un altro cookie all'azione operata sui pulsanti di login.
Per esempio, se si utilizza il plugin jQuery Cookie si può scrivere:
$('#close').click(function(event) {
$.cookie('loggedIn', 'no', {expires: 1});
$(this).parent().hide();
event.preventDefault();
});
Poi quando l'utente cerca di scaricare il materiale del corso senza aver effettuato il login:
var loggedIn = $.cookie('loggedIn');
if(loggedIn == 'no') {
$('#download').remove();
}
Se invece ha effettuato il login:
$('#login').click(function() {
$.cookie('loggedIn', 'yes', {expires: 1});
});
In questo modo si evita all'utente la spiacevole sensazione di essere bloccato sulla pagina.