Ieri sono tornato dalla Feltrinelli di Pescara con ben tre volumi su Objective-C e lo sviluppo di app native per iPhone e iPad. A prima vista (sul treno di ritorno) mi è sembrato un linguaggio un pò criptico, sicuramente diverso da tutti quelli che ho avuto modo di studiare sinora. Ovviamente la mia è l'opinione di chi non ha mai studiato la teoria alla base dei linguaggi di programmazione, ossia quegli esami fondamentali di ogni corso di informatica che si rispetti. La parentela con il C, con buona pace di Ritchie (we miss you), mi sembra più dichiarata che non effettiva. Senza contare i vari gigabyte di download per cominciare a sporcarsi le mani con il vero codice. Forse sto diventando pigro. O sto invecchiando. Ma il futuro sembra essere mobile, quindi... buona lettura!