Sul caporalato ed il Web

Sul caporalato ed il Web

Chi tra di voi possiede un proprio sito web avrà  certamente notato un nuovo trend nelle strategie di ricerca del personale tra le varie aziende, web agency o startup del panorama italiano. Solitamente si viene contattati da persone che il più delle volte cercano manodopera a basso prezzo. La frase più ricorrente è “stiamo cercando persone da integrare nel nostro team”. Ed un’altra altrettanto frequente riguarda il vostro costo che, nei sogni di chi vi contatta, dovrebbe essere conforme ai nuovi canoni che provengono dall’India.

Un’altra strategia, più sottile, è quella di proporvi un progetto test per verificare la vostra idoneità  al lavoro richiesto. Ovviamente quando chiedete se il progetto verrà  comunque remunerato, alcuni potrebbero anche mostrarsi “infastiditi” dalla vostra richiesta.

Ancora: il vostro lavoro generalmente non viene definito con esattezza. Il rischio è che persone dal profilo senior finiscano per svolgere il lavoro di un debuttante sotto la supervisione di un project manager che, a tutti gli effetti, possiede un know-how inferiore al loro. Da qui deriva, a livello psicologico, uno stress emotivo non di poco conto.

Questi metodi non hanno nulla a che vedere con la precisione espositiva di molte grandi agenzie straniere: queste agenzie, infatti, specificano fin nei minimi dettagli il lavoro richiesto e le competenze richieste. E solitamente i recruiter di di queste agenzie usano canali ufficiali (come Linkedin) per cercare il profilo professionale di cui hanno bisogno.

Il punto è che il vostro lavoro e le vostre competenze hanno un valore, e che professionalità  significa anche dire no a proposte di lavoro che rasentano la definizione di caporalato.

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