La condizione delle nuove tecnologie in Italia

Accusare l'Italia di essere arretrata da un punto di vista tecnologico è qualcosa di così facile che ormai non suscita nemmeno più le polemiche di un tempo. Ma chiedersi che ruolo ha la tecnologia in Italia ed il Web in particolare è una domanda ben diversa.

L'Italia è una penisola o un'isola? Geograficamente è una penisola, ma culturalmente è un'isola, eccetto forse per il Nord Italia, più vicino al resto d'Europa. Le nuove idee in Italia non arrivano in ritardo ma trovano un terreno difficile su cui attecchire.

Il motivo è semplice: gli italiani sono fondamentalmente un popolo conservatore, abitudinario e fortemente ancorato alla tradizione. Tutto ciò che è nuovo viene visto con diffidenza all'inizio e ha bisogno di più tempo per diffondersi.

Un luogo comune vuole che questo carattere nostalgico sia proprio solo della classe politica. Ma dato che la classe politica è espressione della nazione che l'ha eletta, possiamo dire che il nostro ritardo non proviene dalle alte sfere ma è sistemico e radicato.

Il tempo in Italia ha un significato diverso che negli altri paesi. Non siamo mai stati un paese ossessionato dal dover sempre essere al passo con i tempi, quindi anche il nostro ritardo non va visto come una colpa ma come una condizione derivata dalla nostra percezione del tempo, abitudinaria e tradizionalista, laddove tradizione implica anche una certa "calma" di fronte al progresso.

Insomma, colpevolmente o incolpevolmente, ci prendiamo i nostri tempi come nella pausa pranzo o al bar. Ma questo cosa comporta? Comporta essenzialmente uno sfasamento rispetto agli altri paesi. Lo sfasamento, come un perenne jet lag, fa si che le nuove tecnologie in Italia vengano percepite come nuove solo quando nel resto del mondo si è già passati alla fase successiva.

Certo, ci sono in Italia (ci sono sempre state) le avanguardie che non soffrono di questo sfasamento e sono sincronizzate con gli altri paesi, ma queste avanguardie, di cui noi sviluppatori facciamo parte, non hanno la possibilità concreta di fare accelerare il passo al paese perché non hanno la stessa capacità di persuasione del media più diffuso in Italia, ossia della televisione.

Non si può quindi parlare di un problema, ma di una condizione quando si fa riferimento all'Italia ed alle nuove tecnologie. E per cambiare una condizione non serve una trovata geniale o un colpo di bacchetta magica: si tratta invece di effettuare gradatamente tutti quei passi necessari affinché il cambiamento avvenga nel tempo.

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