Quella che segue è l'intervista rilasciata qualche tempo fa a Your Inspiration Web.
Chi è Gabriele Romanato?
Gabriele Romanato è uno sviluppatore web professionista dal 2008 ma è online fin dal 2004. Gran parte della mia formazione si concentra negli anni che vanno dal 2006 al 2008, perché è in quel periodo che ho studiato seriamente gli standard ed i linguaggi del Web. In precedenza mi sono dedicato alla sicurezza informatica.
Brevemente, come è nata la passione per il web development e come quella per il JavaScript, visto che sull’argomento si dice che sei uno dei massimi esperti in Italia?
La passione è nata semplicemente dalla curiosità e dal bisogno di creare i miei documenti web da inserire sui miei primissimi siti, uno su Altervista e uno sui CSS, CSS Zibaldone. JavaScript è un linguaggio di programmazione che solo negli ultimi anni ha raggiunto un grado di maturità ed interoperabilità tale che oggi si trova ovunque, dai siti ai server fino ad i lettori di ebook. Otto anni fa non era così e JavaScript veniva ancora visto sotto l’ottica del Dynamic HTML (DHTML), un’ottica assai riduttiva. Quanto all’essere uno dei massimi esperti di JavaScript in Italia diciamo che come affermazione è alquanto esagerata: per diventare esperto occorre dedicare molto tempo allo studio ed ai test, cosa che da alcuni anni non riesco più a fare per via del lavoro.
Come passa la giornata un esperto di Javascript? Cioè, la sua vita è fatta solo di codice? Oppure, c’è dell’altro?
Nessun sviluppatore riesce a vivere di solo codice. È psicologicamente impossibile e se fosse così ci sarebbero delle gravi ripercussioni sulla salute. Diciamo che si cerca di alternare il tempo libero al lavoro, anche se spesso il lavoro è invasivo e ti raggiunge anche quando hai staccato la spina.
Lo abbiamo già chiesto a qualche altro sviluppatore che abbiamo intervistato: c’è qualcosa o qualcuno a cui ti ispiri nel tuo lavoro?
Non più, perché da quando ho cominciato a lavorare mi sono ritrovato a non avere più il tempo di fare un bilancio o pormi delle domande. Ogni giorno ci sono talmente tante cose da fare che solo riuscire a trovare il tempo di perdere tempo su Twitter o Facebook (scusa il gioco di parole) diventa un lusso raro.
A cosa stai lavorando oggi? E quali sono i tuoi progetti per il futuro (se ce ne sono)?
WordPress: al mattino, a pranzo, a cena, dopo cena e a volte nei weekend. Temi che funzionano male, temi da riscrivere, plugin bucati, siti lentissimi, migrazioni da siti custom a siti in WordPress, nuovi siti, nuovi temi, nuovi plugin. Rispondo ai ticket di assistenza, intervengo spesso svolgendo numerose mansioni da sistemista, insomma con WordPress non mi annoio. Questo perché WordPress è il CMS più diffuso al mondo ed anche quello che ha imposto uno standard per la gestione dei contenuti: immagini in evidenza, tassonomie, ruoli utente, custom post type il tutto gestito separando le classi del Core dalle funzioni del frontend. Una gestione astuta che si è rivelata vincente in termini di popolarità. Sono anni che mi dico: adesso rimetto mano a Zend Framework, ma poi mi manca il tempo.
Gabriele, so che sei anche un freelance. Giusto? In base alla tua esperienza, qual è la cosa più importante (una) che un aspirante freelance dovrebbe conoscere prima di scegliere questa vita?
In ordine di importanza: i clienti, il sistema fiscale italiano e le proprie competenze. Bisogna essere seri e professionali con i clienti, sempre. Anche non rispondere ad un’email può essere grave. Poi non bisogna mai millantare competenze che non si hanno: i nodi vengono al pettine e quello che ne ricaviamo è un danno alla nostra reputazione. Poi bisogna imparare a riconoscere le persone affidabili dai furbi: questa è la cosa più difficile ma quello che posso consigliare è di cercare di avere un contatto diretto col cliente in modo da prendergli le misure. Insomma, fidarsi è bene ma eccedere nella fiducia può essere dannoso.
Poi il fisco: all’inizio si può andare avanti, ossia sopravvivere, con la collaborazione occasionale. Ma se i guadagni aumentano, occorre aprire la partita IVA. Nella fase intermedia si può tentare seriamente l’assunzione da parte di una web agency. Se si opta per la partita IVA è fondamentale essere affiancati da un commercialista di fiducia. Consiglio quest’opzione se non si è riusciti ad essere assunti.
Infine le proprie competenze andrebbero coltivate continuamente, tenendosi sempre aggiornati sulle ultime novità e le buone pratiche raccomandate. Bisogna avere sempre voglia di imparare cose nuove e non ci dovremmo mai sentire soddisfatti: i nostri risultati possono sempre migliorare.
Ultima domanda: ci sono dei libri, degli eBook o anche dei siti specialistici che ti senti di suggerire ai nostri studenti per migliorare la loro conoscenza di Javascript?
Learning JavaScript Design Patterns di Addy Osmani e JavaScript Design Patterns di Stoyan Stefanov entrambi editi dalla O’Reilly. Come sito di riferimento, direi Html.it.