La maggior parte dei siti che propongono risorse da scaricare ignorano le più elementari norme di usabilità quando si tratta di far scaricare dei file. In questo articolo vedremo alcune di queste bad practices in fatto di usabilità dei download.
Link inseriti nel resto del testo
I link per il download andrebbero inseriti fuori dal testo principale della pagina. Se non lo si fa, l'utente fa fatica a distinguerli dagli altri link presenti nel testo.
Stili CSS poco evidenti
I link per il download devono essere messi in evidenza e devono risaltare rispetto al resto della pagina. Vanno bene tecniche quali le immagini di sfondo, i rollover, le dimensioni aumentate di font e larghezza e i colori accesi. L'utente deve capire che se clicca su quel link parte il download.
JavaScript intrusivo
Con JavaScript non si dovrebbe mai:
- impedire il download prima che l'utente abbia compiuto un'azione
- sovrapporre finestre di dialogo o overlay impossibili da chiudere
Se si seguono questi due punti, l'effetto sull'utente sarà negativo e lo porterà a non tornare più sul sito. Bisogna sempre rispettare la privacy dell'utente e non forzarne le decisioni, ad esempio costringendolo ad inviare un tweet per scaricare un file.
Redirect infiniti
Se il file da scaricare non è presente sul server, occorre sempre avvisare l'utente da quale sito verrà prelevato tale file. Bisognerebbe inoltre evitare i rimandi infiniti da un sito all'altro che confondono l'utente perchè gli rendono difficile mantenere l'orientamento nella navigazione. Tra l'altro i redirect infiniti hanno anche lo svantaggio che difficilmente l'utente tornerà al sito di partenza.
Dimensione e tipo dei file non specificate
Specificare il tipo di file che si sta scaricando e la sua dimensione è un obbligo quasi morale. Se un utente sta navigando con una connettività limitata, avvisarlo della dimensione del file lo aiuterà a valutare meglio se la banda che ha a disposizione gli permette il download o meno.
Difficile gestione dei file da parte del browser
Alcuni tipi di file non vengono gestiti in modo nativo dal browser o non sono riconosciuti da quest'ultimo. Si può in questo caso forzare il download usando un header HTTP appropriato o, qualora questo non fosse possibile, si possono comprimere i file e farli scaricare in formato compresso.
Formati compressi non riconosciuti
Il formato compresso più diffuso è quello ZIP, riconosciuto praticamente da tutti i sistemi operativi. Tuttavia la best practice di usare il minimo comun denominatore quando si tratta di file compressi sembra non essere del tutto recepita da coloro che si ostinano a proporre formati supportati nativamente da una minoranza di sistemi operativi o che necessitano di un apposito programma (ossia il formato tar.gz e RAR).
Formati video non riconosciuti
Anche per i formati video dovrebbe sempre valere la regola del minimo comun denominatore, ossia utilizzare i formati notoriamente supportati da più piattaforme e sistemi operativi.
Formati di documento non riconosciuti
Il minimo comun denominatore in questo caso è il formato PDF, riconosciuto praticamente su ogni piattaforma. Altri formati ugualmente diffusi sono il semplice testo o il Rich Text Format (RTF).
Applicazioni e loro dipendenze
Quando si fa scaricare un'applicazione occorrerebbe sempre specificare, oltre agli ovvi requisiti di sistema, anche se l'applicazione può funzionare da sola o necessita di dipendenze che devono essere scaricate e installate separatamente.
In questo caso occorrerebbe anche spiegare all'utente come installare queste dipendenze e non limitarsi semplicemente a rimandarlo al sito del produttore o del programmatore.