Mi è stato diagnosticato il disturbo bipolare nel 2002. I medici mi hanno spiegato che tutta la sintomatologia pregressa era già iniziata fin da quando avevo 16 anni. Per anni sono stato curato per una semplice depressione, con tutte le controindicazioni del caso. Devo dire che questa diagnosi mi ha liberato da un grosso peso: esiste il disturbo, esiste anche la cura. Quindi mi sono curato. Ed eccomi qui.
L'unica differenza tra una vita bipolare ed una vita "normale" è qualche semplice attenzione in più verso il proprio stile di vita. Oltre alle medicine e ad una terapia mirata di tipo psicologico, per il resto non c'è alcun incombenza particolare. La mia giornata è identica a quella di tutte le altre persone.
Il punto difficile, tuttavia, è diagnosticare il problema. Questo disturbo non si presenta mai alla luce del sole, ma passa attraverso una serie di stadi ed episodi che solo un bravo dottore è in grado di collegare.
Una volta individuato il problema, bisogna capire che la diagnosi non è una condanna nè uno stigma: in pratica, questo disturbo si basa su carenze chimiche che potremmo paragonare al diabete.
Non c'è nessuna colpa nè da parte del paziente nè da parte della famiglia: è pura statistica. L'importante è darsi da fare e vivere fino in fondo la propria vita. Tutto qui.